venerdì 18 luglio 2008

Il massacro della Diaz

Dopo le sentenze, in pratica di assoluzione, nel processo di Bolzaneto, si è appena svolta la requisitoria sui maltrattamenti e le umiliazioni alla scuola Diaz. Il pubblico ministero Enrico Zucca ha pronunciato un'arringa nuda  e cruda, finendo col chiedere 112 anni di reclusione in tutto per gli imputati. Riporto uno stralcio di articolo dalla Stampa che riguarda l'arringa del pubblico ministero:

"Per parlare dei vertici della polizia che sette anni fa guidarono e organizzarono «il massacro» di 93 giovani no global, lo stesso pm ricorre a un’immagine ancora più forte, quella dei tribunali internazionali per i crimini di guerra: «Uno dei criteri usato dalle corti internazionali per stabilire le responsabilità dei generali è la loro posizione sul campo di battaglia». E quella notte le telecamere di tv e operatori privati fissarono senza ombra di dubbio le posizioni dei «generali in campo». Ci sono tutti i funzionari che contano nella notte «cilena» di Genova, mentre decine di giovani venivano pestati a sangue e tre di loro venivano ridotti in fin di vita dalla violenza bestiale degli agenti. E tutti si adoperano «per aggiustare» le cose, nell’ambito di un’azione preordinata e studiata a tavolino per coprire «le incompetenze» delle forze dell’ordine emerse durante le manifestazioni dei giorni precedenti. Il G8 ormai era terminato, c’era stato un morto, Carlo Giuliani, i black block avevano devastato e saccheggiato la città senza che nessuno fosse riuscito a fermarli, cortei pacifici erano stati attaccati trasformandosi in guerriglia. Una debacle che d’innanzi al nuovo governo appena insediatosi (il Berlusconi secondo) andava riscattata con un’azione clamorosa, con l’arresto di qualcuno. Vennero scelti i giovani che si erano accampati nei saloni della scuola Diaz: quasi tutti stranieri, sarebbero stati i «black block» ideali da mostrare alle telecamere. «Quella notte - chiosa il pm - vi fu la sospensione della legge». E forse anche qualcosa di più. Ma il magistrato conosce i limiti di un processo come questo, svolto a distanza di sette anni dai fatti e in procinto di essere quasi interamente prescritto e comunque indultato."

A ottobre è prevista la sentenza per la Diaz. Il blog seguirà la vicenda per vedere se la giustizia riuscirà a fare il suo corso. Nel video-intervista di Piero Ricca Vittorio Agnoletto tira le somme sul processo di Bolzaneto e dà una sua interpretazione (che io condivido) sul "caso Diaz".

2 commenti:

Laboratorio Milano ha detto...

E delle botte tirate dai compagni non se ne parla mai. I poliziotti hanno fatto proprio bene, anzi dovevano ammazzarne una decina di quei bastardi comunisti manifestanti. Dovevano farli uscire tutti con le teste rotte a due parti e con i coglioni appesi al contrario.
E adesso i guidici danno una mano a quella gentalgia. Una sola parola Botte, botte e botte. Sono contro le forze dell'ordine ma in questo caso sono dalla loro parte.
Massacri, massacri e ancora massacri.

Giudici a stipendio da operario.

Laboratorio Milano ha detto...

Hai visto lo splendido documentario di ieri sera su La7 alle 23:10 dal titolo "Genova 2001, il seme della paura"? Sono documentate tutte le botte tirate da quei coglioni no global che hanno letteralmente distrutto una città e poi vengono a lamentarsi che hanno ammazzato un manifestante. Io ti dico10, 100, 1000 Carlo Giuliani, in questo caso viva la Polizia e i Carabinieri che ammazzano