mercoledì 23 luglio 2008

Un momento cruciale

Entrano in sala Corrias, Gomez e Tinti. Non c'è Travaglio! Il pubblico rumoreggia e Gomez subito spiega: "Mi ha telefonato Marco, è in autostrada, tra un quarto d'ora dovrebbe essere qua". Sospiro di sollievo generale. Si può cominciare e il giornalista dell'Espresso Pino Corrias apre la conferenza citando una frase emblematica di Berlusconi che dice su per giù così: "Un uomo che ha avuto la maggioranza dei voti alle elezioni non può essere messo sullo stesso piano di uomini che hanno vinto un concorso". Evidente e per niente velato il riferimento ai giudici. 

Ormai è una costante, per Silvio, sparare a zero sulla magistratura. E pensare che il post-elezioni si era aperto col fatiscente nome di  "Stagione del dialogo". Corrias dice che lui non ci ha mai creduto perchè un uomo, alla veneranda età di 71 anni, difficilmente cambia. E quindi, continua l'oratore, non c'è troppo da stupirsi se per bloccare un processo (quello che vede coinvolti David Mills per corruzione a atti giudiziari e lo stesso Berlusconi che gli avrebbe dato i soldi per mentire) se ne fermano circa 100.000. Già la giustizia italiana è lenta di per sè, mancava questo per ingolfarla del tutto quando questi processi saranno rimessi in moto tutti assieme tra un anno. Non bisogna stupirsi anche del caso intercettazioni che vede coinvolto Berlusconi (mai intercettato lui, ma sempre chi era dall'altra parte della cornetta), colto in conversazioni scomode con Saccà per compravendita di sue "fanciulle" e sue "ragazze" (così le chiama lui), senza dimenticare le telefonate di cui tanto si parla, ma che non sono state pubblicate dai giornali (in Argentina pare che qualcosa sia uscito però), riguardo alla tresca fra lui e la ministra delle Pari Opportunità Mara Carfagna (Sabina Guzzanti docet). 

Corrias quindi puntualizza che questo è un momento cruciale: se le leggi passano, e di sicuro passeranno, modificheranno la qualità della democrazia di questo paese. E non in meglio. E' per questo che abbiamo fermato nelle pagine di un libro (scritto in tutta fretta in poco più di un mese) questo momento. Il "Bavaglio" vuole essere un punto di partenza, di riflessione, un punto fermo. Proprio mentre Corrias sta ultimando il suo prologo sale Marco Travaglio sul palco accolto da un'ovazione generale. La parola ora tocca a Bruno Tinti, ma di questo ne parleremo domani.

P.S.: la foto, una delle prove della mia presenza in sala, ritrae, da sinistra verso destra, Tinti, Corrias, Gomez e Travaglio. Scusate la qualità dell'immagine, ma i mezzi sono quelli che sono.

P.S.: il Lodo Alfano è stato approvato. Il Lodo è una eccezione italiana 


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